ESPOSIZIONE E SCATTO |
E' il momento di cominciare a mettere in pratica un po' delle nozioni che abbiamo visto fin'ora la teoria, da sola, non serve a fare una buona foto.
Come prima cosa controlliamo la macchina :
La giusta esposizione è
data da una corretta scelta del tempo e del diaframma, questi due parametri
sono inversamente proporzionali. Questo ci permette di scegliere quale
dei due parametri privilegiare; se, per esempio, l'esposizione corretta
per il soggetto è 1/125" a f.5,6 significa che otterremo
foto ben esposte anche con le seguenti combinazioni:
|
|
|
|
|
|
|
Questo significherà, per noi, poter scegliere la combinazione che meglio si adatterà all'immagine che vorremo produrre.
Appare chiaro che la modifica dell'esposizione può interessare sia il tempo che il diaframma; più avanti parleremo di "step" per indicare proprio una variazione di esposizione che incida su uno dei due valori. Es. "aumentare di uno step" significa aprire il diaframma od aumentare il tempo di esposizione di una unità .
Spesso può accadere
di essere incerti nella lettura dell'esposizione, questo accade nei controluce
e in tutte quelle situazioni che pongono il fotografo di fronte a situazioni
di illuminazione particolari. In questi casi conviene fare delle esposizioni,
come si usa dire, a forcella (bracketing). Non è una tecnica particolare,
ma un modo di lavorare, usato spesso dai professionisti, per essere sicuri
di ottenere il risultato. Il metodo consiste nello scattare tre fotogrammi,
uno per l'esposizione che crediamo corretta, gli altri due sovraesposti
e sottoesposti di uno step .
Una corretta esposizione è sempre alla base di una buona fotografia. Per ottenere questo il fotografo deve saper interpretare la lettura dell'esposimetro ed apportare se necessario alcune modifiche tenendo conto della situazione di ripresa e pellicola usata per ottenere l'immagine voluta.
La misurazione della luce avviene normalmente puntando l'esposimetro (o la macchina fotografica) verso il soggetto; dobbiamo tenere conto, a questo punto, del tipo di lettura che effettua l'esposimetro (spot, media, integrata) per stabilire con esattezza su quale parte viene misurata la luce. Un consiglio generale è di misurare sempre una zona del soggetto da riprendere che risulti media tra le parti chiare e scure dello stesso.
Ci sono, inoltre, occasioni in cui è necessario un intervento del fotografo per sopperire a delle condizioni limite, le situazioni classiche sono:
Non è sempre possibile avere la pellicola giusta al momento giusto, in ogni caso al momento dello scatto dobbiamo tener presente il tipo di rullino caricato.
Una pellicola
di bassa sensibilità in condizioni di forte contrasto non riuscirebbe
a rendere bene le zone in ombra, a meno di non "bruciare" i soggetti in
luce, una pellicola ad alta sensibilità avrà una grana molto
pronunciata ed una bassa definizione.
Se il soggetto è in movimento, o noi siamo in movimento, dobbiamo considerare che :
Se vogliamo isolare il soggetto dall'ambiente circostante dobbiamo usare focali lunghe ed aprire il diaframma, oppure (con focali medie) avvicinarci.
Viceversa, se vogliamo avere buona parte dell'immagine a fuoco, dobbiamo chiudere il diaframma, od usare un grandangolo.
Chiaramente la scelta dell'obiettivo
non influenzerà solamente la messa a fuoco, ma inciderà anche
sulla prospettiva dell'immagine (vedi obiettivi).
Se il soggetto della foto
è distante o troppo vicino potremo avvicinarci od allontanarci;
se questo non fosse possibile dovremo necessariamente utilizzare un ottica
diversa.
Quando scattiamo una foto dobbiamo sempre considerare, in base all'effetto voluto, il tempo di esposizione.
Per ottenere foto nitide,
di soggetti stabili, dovremo sempre tener presente questa regola: scattando
a mano libera (con apparecchi 35mm) è buona norma usare sempre un
tempo di 1/60 o più, questo però e' valido solo con obiettivi
di focale media, utilizzando il grandangolo potremo ottenere buoni risultati
anche ad 1/15, mentre per i teleobiettivi vale la regola che il tempo non
deve mai essere inferiore alla sua lunghezza focale.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
E' sottinteso che questi tempi ,indicativi , si intendono a mano libera e tenendo ben ferma la macchina. Quando scattiamo è importante impugnare saldamente l'apparecchio, e in situazioni limite appoggiarsi a qualcosa di stabile e trattenere il respiro.
Laddove la luce presente
non permette tempi più' veloci sarà d'obbligo l'uso del cavalletto
oppure appoggiare l'apparecchio su un muretto, macchina, ecc. ed utilizzare
il cavetto di scatto flessibile.
La scelta del diaframma non incide solo sulla profondità di campo, ma anche sulla nitidezza della foto.
Quasi tutti gli obiettivi
hanno una resa migliore sui diaframmi medi, e molti una perdita di qualità'
notevole alle massime aperture. Quindi, quando è possibile, è
sempre preferibile usare aperture medie per ottenere la massima risoluzione
dall'ottica (compatibilmente al tipo di immagine cercata).
Ad ogni foto si può porre il problema sull'utilizzo o meno dei filtri. L'uso di un filtro può cambiare pesantemente il risultato ottenibile, ed è sempre necessario valutare attentamente i benefici che potremmo ottenere.
Dei filtri, vedi paragrafo dedicato, al momento sarà utile ricordare che (secondo il tipo) è possibile:
![]() |